Accade che l’Avvocato promuova un’azione giudiziaria, in forza di mandato da tempo rilasciato dalla parte assistita, la quale, nel frattempo, è deceduta. Il rilievo deontologico di siffatto comportamento è stato esaminato dal Consiglio Nazionale Forense con la sentenza n. 35 del 2025, provvedimento nella cui motivazione, incentrata sul dovere di informazione disciplinato dall’articolo 27 del […]
L’Avvocato assume un incarico avverso a persona che, in passato, aveva intrattenuto rapporto professionale con altro Avvocato che esercita nel medesimo studio del primo. Vi possono esser profili aventi rilevo deontologico? Di fattispecie di tal fatta si è occupato il Consiglio Nazionale Forense con la sentenza n. 375 del 21 ottobre 2024, che ha confermato
La giurisprudenza disciplinare s è occupata del caso in cui l’Avvocato, nel corso del procedimento civile, effettui produzione documentale in violazione delle norme processuali che scandiscono i tempi di tale attività, precludendola dopo un certo momento, a esempio nel caso in cui un documento venga prodotto con la comparsa conclusionale o con la memoria di
Può accadere che l’Avvocato incorra in sospensione amministrativa dall’esercizio dell’attività professionale. Ciò può avvenire, a esempio, a mente dell’articolo 29, comma 6, della Legge Professionale n. 247/2012, quando l’Iscritto non versi nei termini stabiliti il contributo annuale fissato dall’Ordine professionale sempre ai sensi dell’articolo 29 della Legge Professionale, finalizzato a provvedere alle spese di gestione
L’articolo 32 del Codice Deontologico Forense, che regola la “Rinuncia al mandato”, stabilisce che l’avvocato ha la facoltà di recedere dal mandato, con le cautele necessarie per evitare pregiudizi alla parte assistita e che in caso di rinuncia al mandato l’avvocato deve dare alla parte assistita un congruo preavviso e deve informarla di quanto necessario
La Corte Costituzionale, con la sentenza n. 70 del 23 maggio 2025, ha dichiarato l’illegittimità costituzionale, per contrasto con gli articoli 2, 3 e 4 della Costituzione, dell’articolo 57 della Legge Professionale n. 247/2012 e, per estensione, dell’articolo 17, comma 6, del medesimo corpo normativo, e quindi della norma che prevedeva che durante il procedimento
La mancata comunicazione del cosiddetto preventivo al Cliente da parte dell’Avvocato costituisce illecito deontologico in violazione dell’articolo 27, comma 2 del Codice Deontologico Forense? Per dare risposta al quesito vale in primo luogo richiamare le norme che disciplinano questo aspetto del rapporto del Professionista forense con il Cliente. Va quindi considerato l’articolo 13, comma 5
Accade che la sorte di un provvedimento disciplinare venga segnata da una disattenta o imprecisa conoscenza di meccanismi processuali. Se ne è occupata la Corte di Cassazione, Sezioni Unite, 21.08.2024 n. 22986, la quale ha confermato l’orientamento giurisprudenziale per effetto del quale, attesa la natura amministrativa delle sanzioni disciplinari inflitte agli appartenenti all’ordine forense, va
L’avvocato non deve produrre, riportare in atti processuali o riferire in giudizio la corrispondenza intercorsa esclusivamente tra colleghi qualificata come riservata, nonché quella contenente proposte transattive e relative risposte. Questa è la regola posta dal 1° comma dell’articolo 48 del Codice Deontologico Forense. L’azione disciplinare che venga promossa a seguito della ritenuta commissione di illecito
L’Art. 68 del Codice deontologico vigente disciplina l’Assunzione di incarichi contro una parte già assistita e più in particolare, al comma quarto, disciplina il caso dei limiti all’assunzione degli incarichi da parte dell’avvocato, in materia di famiglia. I casi sono molteplici e interessante è una sentenza del Consiglio Nazionale Forense, la 35/2013 – Consiglio Nazionale