L’avvocato non deve produrre, riportare in atti processuali o riferire in giudizio la corrispondenza intercorsa esclusivamente tra colleghi qualificata come riservata, nonché quella contenente proposte transattive e relative risposte. Questa è la regola posta dal 1° comma dell’articolo 48 del Codice Deontologico Forense. L’azione disciplinare che venga promossa a seguito della ritenuta commissione di illecito […]
L’Art. 68 del Codice deontologico vigente disciplina l’Assunzione di incarichi contro una parte già assistita e più in particolare, al comma quarto, disciplina il caso dei limiti all’assunzione degli incarichi da parte dell’avvocato, in materia di famiglia. I casi sono molteplici e interessante è una sentenza del Consiglio Nazionale Forense, la 35/2013 – Consiglio Nazionale
La regola fissata dall’articolo 34 del Codice Deontologico Forense è chiara: l’Avvocato, per agire giudizialmente nei confronti del cliente o della parte assistita per il pagamento delle proprie prestazioni professionali, deve rinunciare a tutti gli incarichi ricevuti. Infatti se l’Avvocato durante lo svolgimento dell’incarico agisse contro il cliente o la parte assistita svolgere un’attività, in
COMMENTO A CASSAZIONE PENALE, 27 febbraio 2025 n. 8022/2025 Massima È configurabile il delitto di circonvenzione di persone incapaci nel caso in cui l’avvocato pattuisca con il cliente, affetto da una evidente deficienza psichica, un compenso sproporzionato rispetto al tipo di attività prestata, quando l’accordo sul compenso sia accompagnato da inequivocabili indici di abuso della
L’Avvocato incolpato propone ricorso per cassazione avverso a sentenza del Consiglio Nazionale Forense, contestando l’irrogazione a suo carico di richiamo verbale e affidando l’impugnazione a trentotto motivi: qualora tali plurimi motivi di impugnazione siano tutti inammissibili, giuridicamente infondati, nonché più privi di qualsivoglia elemento tale da indurre la Corte ad un eventuale ripensamento circa la
Il Consiglio Nazionale Forense, con parere n. 45 del 9 ottobre 2024, risponde a quesito del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Milano riguardo, in sintesi, alla necessità, in sede di iscrizione di Società tra Avvocati all’Albo, di considerare la possibilità che l’operatività della Società medesima integri la violazione di norme deontologiche, anche con conseguente rifiuto
Nel procedimento avanti al Consiglio Distrettuale di Disciplina se il testimone non si presenta a rendere la testimonianza può esserne disposto l’accompagnamento coattivo? La risposta è negativa. Il procedimento avanti al CDD ha natura amministrativa, sia pure di carattere giustiziale. L’articolo 59 della Legge Professionale Forense 31.12.2012 n. 247, che detta i principi del procedimento
Care Colleghe e Cari Colleghi, Vi informo che è indetta l’assemblea degli Associati per il giorno 28 febbraio 2025 alle ore 9.00 presso la Sala Asquini del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati Udine. Anche quest’anno l’assemblea sarà l’occasione per incontrarci di nuovo, fare il punto sugli eventi organizzati dalla nostra Camera e confrontarci sui futuri programmi.
Qualora l’Avvocato incorra in violazione deontologica gli Organi deputati a esercitare la giustizia disciplinare irrogano sanzione che, a mente dell’articolo 52 della Legge Professionale n. 247/2012 e dell’articolo 22 del Codice Deontologico Forense, può consistere in avvertimento, censura, sospensione dall’esercizio della professione da due mesi a cinque anni, o radiazione. Per altro entrambi succitati articoli