L’Avvocato è tale quando, conscio dell’importanza della funzione svolta, presta il massimo rispetto ai principi espressi dalla Legge professionale e dal Codice Deontologico Forense, anche e soprattutto di fronte ai terzi. Il rapporto con gli organi di informazione, nei confronti dei quali l’Avvocato rischia di farsi attrarre dalla possibilità di una malintesa notorietà personale, richiede […]
Va precisato non sussiste un divieto in tal senso e non ci sono impedimenti alla possibilità di dare un parere a chi risulti già assistito da altro legale, ma è opportuno, alla luce del codice deontologico, considerare l’esistenza di alcuni principi basilari che regolano i rapporti di colleganza. In principio, è giusto porre attenzione al
La disciplina deontologica del conflitto di interessi, con il moltiplicarsi degli ambiti di possibile esercizio dell’attività professionale, viene all’attenzione sempre più frequentemente e riveste invero particolare delicatezza. Il Codice Deontologico Forense dedica una specifica disposizione al conflitto di interessi, l’articolo 24, anche se anche altre norme possono considerarsi espressione dei medesimi principi, o quanto meno
L’art. 62, comma 10, Legge professionale forense prevede che il professionista radiato possa chiedere di essere nuovamente iscritto, decorsi cinque anni dall’esecutività del provvedimento (e non oltre un anno dalla scadenza di tale termine); con la conseguenza, che egli, ai fini dell’accoglimento della domanda, dovrà necessariamente dimostrare il possesso dei requisiti di cui all’art. 17
Merita di essere segnalata Cassaz. pen. sentenza n. 48776 del 15.11.2023, che, specificatamente in tema di processo penale in assenza dell’imputato, risponde al quesito se sia onere del difensore d’ufficio, specie se abbia ricevuto la notificazione degli atti ex art. 161, c. 4, C.p., di riferire al giudice se egli abbia instaurato contatti con l’imputato
L’avvocato che ricopre il ruolo di presidente del consiglio di amministrazione o di amministratore delegato o unico di una società commerciale si trova in una situazione di incompatibilità con l’esercizio della professione forense laddove tale carica comporta effettivi poteri di gestione o di rappresentanza e non si limiti esclusivamente all’amministrazione di beni personali o familiari:
Il CNF sanziona per violazione dei doveri di lealtà e correttezza verso i colleghi (art. 19 CDF) un avvocato che aveva criticato una collega, affinché il cliente di questa la sostituisse con altro legale all’uopo indicato. A tutta prima, sembra che la prova della colpevolezza in sede disciplinare si fondi esclusivamente sulla messaggistica WhatsApp, intercorsa
Il tentativo di porre in essere un illecito deontologico è disciplinarmente sanzionabile, a prescindere dall’esito della relativa condotta. In particolare, la Corte di cassazione, muovendo dalla considerazione che il principio di stretta tipicità dell’illecito, propria del diritto penale, non trova applicazione nella materia disciplinare forense, ha affermato che anche il tentativo di compiere un atto
Il caso è quello di un Avvocato che aveva pubblicato un annuncio con il quale offriva assistenza legale asseritamente “altamente qualificata”, al fine di promuovere, in favore di una moltitudine di persone coinvolte e danneggiate, direttamente o indirettamente, in un tragico disastro ferroviario avvenuto poche ore prima e di grande risonanza mediatica. Nella sentenza del
Cosa può succedere, nell’ambito dell’Ordinamento professionale forense, all’Avvocato che, al di fuori dello svolgimento dell’attività professionale, si renda protagonista di un’aggressione non solo verbale ma anche fisica nei confronti di altra persona, addirittura, come avvenuto, colpendola con pugni e calci? Sicuramente un episodio di tale fatta deve venire valutato e, eventualmente, sanzionato in sede disciplinare.